Riqualificazione Cattedrale_Ischia

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2009
Riqualificazione spaziale della Cattedrale del Castello Aragonese ad Ischia (NA)
Arch. Giovanni Fiamingo (capogruppo)
con arch. Maria Luisa Bonarrigo
coll.: Antonio Panetta, Elisabetta Nucera


METODOLOGIA PROGETTUALE E RAPPORTO CON L'ESISTENTE
Il progetto di riconfigurazione dell'invaso della Cattedrale dell'Assunta non può prescindere da alcune considerazioni riguardanti il restauro e la protezione degli apparati decorativi rimasti.
In tal senso le scelte operate nella presente ipotesi mirano alla totale salvaguardia e valorizzazione dell'esistente, avendo cura di non alterarne gli equilibri statici e figurativi, proponendo interventi con assoluto carattere di reversibilità.
Tale premessa, tuttavia, non esime il progettista contemporaneo da una riflessione sulla qualità dello spazio proposto che, seppur improntato ai caratteri di effimericità e temporaneità richiesti dal bando, deve necessariamente esprimere un programma di risarcimento spaziale e figurativo per un luogo che ha perso definitivamente la sua aulicità e sacralità.
Ma nella Cattedrale dell'Assunta la perdita della configurazione originaria e delle corrispondenti funzioni non ha minimamente intaccato il legame indissolubile che l'edificio intrattiene con il paesaggio circostante, come tuttora dimostrano i lacerti murari rimasti.
È proprio da qui che, a nostro avviso, occorre ripartire.

Indagando e disegnando i rapporti fra oggetto e contesto è infatti riemersa la sottile lezione della Metafisica e prima ancora del Futurismo italiano: lezione che insegna che il "luogo" è sempre diafano e sfuggente, polisenso; che non coincide e non deve coincidere necessariamente con l'immediato circostante: ma può estendersi e prolungarsi nello spazio e persino nel tempo.
Il progetto, dunque, propone una promenade fisica e mentale in un paesaggio di ruderi e frammenti mnemonici che, collocandosi sulla difficile soglia del rapporto fra "costruito" e "costruire", cercano di ridare senso e significato ad un luogo ancora pervaso dal senso del sacro.
Questa promenade, attraverso un percorso spiralico e ascensionale, abbraccia il corpo morto della diruta Cattedrale, quanto il suo nuovo programma funzionale (spazio per concerti di musica classica e contemporanea, letture di prosa e poesia, esposizioni di opere d'arte, conferenze) per condurre verso la conquista di una dimensione aerea e paesaggistica.
Inutile dire che geometrie semplici legano e generano volumi elementari.
Volumi posti nel paesaggio; sotto la luce: ma anche frantumati, frammentati e corrosi dalla stessa.

IL PROGETTO
L'intervento si limita a collocare esclusivamente dei piani/pareti in legno lamellare strutturale che ricostruiscono in maniera moderna la perduta spazialità della Cattedrale.
Questi piani intrinsecamente leggeri organizzano planimetricamente il nuovo impianto e, rigirando nello spazio, ne completano la sezione definendone anche la copertura. Essi non producono nessuna alterazione del regime statico della struttura: anzi, vi si ancorano e la stabilizzano, previo opportuno consolidamento della stessa, oppure ricercano le arcaiche fondazioni della preesistente muratura dove questa risulti crollata.

In effetti, l'intervento è riassumibile in pochi elementi di caratterizzazione spaziale:
- Una "L" di legno lamellare strutturale che, come un grande velario, si piega e si modella per abbracciare e organizzare l'intero invaso spaziale della Cattedrale. Questo piano trova origine nel completamento del muro orientale della navata parzialmente crollato, rigirando a formare la copertura. Sul lato occidentale si piega e modella in una sequenza di vele di sostegno, protese a proteggere la sottostante navata laterale. L'intero elemento ligneo lavora sullo spessore dei preesistenti setti murari (circa 80 cm) e riesce ad incorporare, svuotandosi, un rivestimento listellare in cotto, sistemi di illuminazione e trasparenze. Sul lato esterno, riprende il rivestimento d'intonaco della struttura.
- La ricostruzione della semi-cupola, sempre in materiali leggeri, come decisiva emergenza paesaggistica. In realtà la semi-cupola, oltre a risolvere i problemi di protezione della zona absidale, si trasforma in un oggetto a reazione poetica di corbusiana memoria. Inoltre, essa funziona da camino solare ed è dotata di un meccanismo ad inseguimento solare che garantisce il massimo rendimento ai pannelli fotovoltaici che incorpora. I suoi movimenti e riflessi, regolati dall'asse eliotermico, diventano elementi di caratterizzazione del paesaggio lapideo dell'isola, offrendo di volta in volta allo spettatore o la sua sezione tecnologica (il suo essere frammento) o i suoi aspetti puramente plastici.
- Un sistema di passerelle aeree, vero e proprio palcoscenico lineare e sospeso nel vuoto della navata centrale, utili al doppio fine funzionale di ospitare i musicisti e gli attori delle performance musico-teatrali e di collegare con il percorso ascensionale verso la cupola.

Ulteriori piccoli elementi/interventi si insinuano fra le pieghe spaziali di questi tre, per completarne la promenade:
- una scala (la cui struttura riprende quella della "Spina Christi"), collocata con funzione anti-prospettica in prossimità dell'abside, per sbilanciare e ri-organizzare l'interno. Essa conduce alle aeree passerelle per i musici e i cantori e da qui, bucando e attraversando il piano di legno ad "L", fin sopra la navata laterale occidentale;
- una ulteriore scala, sospesa e incuneata fra il tamburo della semi cupola e la copertura lignea della navata centrale, che permette di raggiungere il belvedere orientato verso la Baia di S. Anna e posto sul tetto della Cattedrale;
- un "pinnacolo" lanciforme, a copertura e ripristino della scala di collegamento con la cripta, con funzione anche di aeratore per lo spazio ipogeo.

L'intero invaso e i suoi preziosi stucchi, risulta isolato e protetto da opportuni diaframmi in vetro, coperti e ombreggiati dagli ampi sbalzi della parete/copertura in legno lamellare. Le sue trasparenze permettono di non "richiudere" i volumi, mantenendo inalterato l'aspetto oramai consolidato di rudere dell'antica cattedrale.